
Il rapporto tra stile e contenuto
Stile e contenuto sono due aspetti inseparabili all’interno di un testo.
Non è pensabile immaginare stile e contenuto come elementi divisibili tra loro.
L’uno plasma l’altro e viceversa, in un tutt’uno assolutamente indistinguibile.
È proprio l’unione tra stile e contenuto che crea la magia di un brano, magia capace di renderlo semplicemente unico.
Ma perché questa precisazione sul rapporto tra stile e contenuto?
Vediamo con un esempio pratico, il brano Tonio Kröger di Thomas Mann, il significato profondo di questo rapporto.
“Chi più ama è il più debole e deve soffrire: il suo animo quattordicenne aveva già ricevuto dalla vita questa semplice e dura lezione; e Tonio era così fatto che registrava accuratamente tali esperienze, ne prendeva, per così dire, interiormente nota e, in un certo modo, ne provava anche piacere, senza peraltro conformarsi ad esse e trarne alcun pratico vantaggio. Era inoltre nella natura di Tonio considerare tali insegnamenti di gran lunga più importanti e interessanti delle nozioni che gli venivano impartite a scuola e accadeva così che durante le lezioni nelle aule dalle volte gotiche Tonio si dedicasse quasi unicamente a saggiare col sentimento queste verità fino alla loro radice e a esplorarle col pensiero, fino in fondo. E il piacere che tale occupazione gli procurava era del tutto simile a quello che provava quando si aggirava per la sua stanza col violino (perché Tonio suonava il violino) e sentiva vibrare e fondersi con lo scroscio dell’acqua che saliva danzando sotto i rami del vecchio noce, giù nel giardino, le note più dolci di cui era capace…
La fontana, il vecchio, il noce, il violino e, lontano, il mare, il Baltico, di cui, nelle vicinanze, poteva spiare i sogni estivi, erano queste le cose che Tonio amava, delle quali, per così dire, si circondava e tra le quali si svolgeva la sua vita interiore; cose il cui nome può essere messo in verso con un bell’effetto e il cui suono ritornava infatti costante in quelli che Tonio Kröger componeva.”
Il Kroger di Thomas Mann contiene un sicuro riferimento all’autobiografia del grande scrittore tedesco.
Tonio è un giovane predestinato a un futuro di artista e i suoi stati d’animo ci appaiono sublimati in termini poetici alla luce di uno stile che scaturisce dal contenuto stesso dell’opera e che mette il lettore direttamente a contatto con l’interiorità del protagonista.
Tonio Kröger è molto di più di una storia autobiografica.
In queste pagine Thomas Mann racchiude la parte più intima e vera di se stesso, ovvero: le radici della propria formazione artistica.
E non si tratta, come spesso capita di leggere nelle biografie dei grandi scrittori, di qualcosa che viene desunto dall’esterno, dai “fatti della vita”.
Al contrario, la scelta di “parlare” attraverso la scrittura o qualsiasi altro mezzo espressivo, sgorga nell’anima per mezzo di una forza misteriosa, dall’origine oscura.
Così, in Tonio Kröger, Thomas Mann presenta ai lettori un personaggio già segnato dal destino di artista.
Tutto quanto gli accade non è altro che la conferma di questa premessa.
In queste prime pagine si vede Tonio bambino che sperimenta l’isolamento da parte dei coetanei e la condiscendenza degli adulti, che lo reputano un sognatore.
Successivamente Tonio dimostrerà l’errore di questi due atteggiamenti, affermandosi nel mondo come grande e originale poeta.
Dunque, la sfida espressiva del racconto è scrivere in maniera aderente al tema stesso della vicenda.
In buona sostanza: fare in modo che lo stile scaturisca dal contenuto.
Stile scrittura
Thomas Mann potrebbe scegliere un percorso arbitrario e casuale.
Tuttavia, da grande scrittore, sa cogliere lo spunto su cui impiantare la “poeticità” del suo protagonista, ovvero l’amore come forza che ci scardina da noi stessi, ponendoci in condizione di inferiorità, di soggezione.
Soltanto un poeta, un poeta vero, può essere in grado di avvertire e tradurre la realtà di un sentimento in termini così sublimi ed estatici.
Queste le principali soluzioni espressive utilizzate da Thomas Mann nel brano:
1) frasi rallentate, con una punteggiatura particolarmente scarna;
2) finzione di distacco dallo sguardo interiore rivolto al personaggio di Tonio, per ottenere una maggiore plausibilità;
3) spiccata e inconfondibile identificazione con il ragazzo quando si sofferma sui dettagli;
4) la sintesi finale, allo scopo di far comprendere che il mondo interiore di Tonio è la qualità dei suoi stessi versi;
Una parte di narratologi ritiene che la concisione sia funzionale a narrare meglio.
Ma quando occorre sondare l’interiorità di un personaggio, è opportuno seguire l’andamento dell’animo, che procede secondo un moto diverso rispetto alla velocità dei pensieri spontanei.
In questo racconto Thomas Mann, con il suo stile di scrittura inconfondibile, descrive il processo di maturazione del giovanissimo Tonio e di presa d’atto di quello che è il proprio universo interiore.
Processo di maturazione che ha nella gradualità psicologica con cui si dipana il suo grande punto di forza.
A tal proposito l’autore organizza lo stile in periodi che coincidono perfettamente con quelli dell’evoluzione emotiva e spirituale del personaggio.
E qui il grande colpo da maestro di Thomas Mann.
Lo scrittore tedesco sa bene che le informazioni autobiografiche, quando monopolizzano l’attenzione dei lettori su fatti che riguardano esclusivamente l’autore, rischiano di ridurre la narrazione a mero pettegolezzo.
Per questo egli cerca di mostrare Tonio come personaggio del tutto staccato.
Ripete l’espressione “per così dire”, come se il suo fosse più che altro un tentativo di narrare dall’esterno gli aspetti intimi di qualcuno che conosce bene, ma non fino in fondo.
Ai lettori il compito di mettere insieme gli indizi riguardanti la personalità di Tonio.
Scrivere di ciò che si conosce bene
Nonostante tutto, Tonio Kröger rimane essenzialmente una testimonianza di Mann sulle origini della propria personalità e vocazione artistica.
La domanda alla quale l’intera narrazione cerca di rispondere è:
da dove ha origine il bagaglio di un poeta?
La risposta parte dalle sfumature e dai dettagli che l’autore attinge direttamente dai propri ricordi:
“La fontana, il vecchio, il noce, il violino e, lontano, il mare, il Baltico, di cui, nelle vicinanze, poteva spiare i sogni estivi, erano queste le cose che Tonio amava, delle quali, per così dire, si circondava e tra le quali si svolgeva la sua vita interiore…”
Da dove “nasce” un poeta?
Da tutto questo, è la risposta.
E Mann la risolve in quel rapido giro di frase a conclusione del brano:
“…cose il cui nome può essere messo in verso con un bell’effetto e il cui suono ritornava infatti costante in quelli che Tonio Kröger componeva.”
L’intero senso espressivo del brano consiste nel trasmettere al lettore il mondo interiore di un poeta allo stato nascente.
Il tutto reso mediante un linguaggio il più vicino possibile al suono stesso dei moti dell’animo del protagonista.
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