Romanzo horror: la scrittura ad alta tensione

Come scrivere un romanzo horror

Scrivere un romanzo horror

Per scrivere un romanzo horror, ovvero un testo narrativo ascrivibile ad un genere letterario che ha caratteristiche narratologiche molto precise, non si può non partire da un presupposto assolutamente fondamentale:

leggere e aver letto quanti più romanzi horror è possibile.

Che si tratti dei migliori libri horror del passato, i cosiddetti classici della letteratura dell’orrore (Edgar Allan Poe, Lovecraft, William Wymark Jacobs, Stephen King, William Peter Blatty, Bram Stoker, solo per citarne alcuni), o che si tratti dei migliori romanzi horror contemporanei, una cosa è certa:

una profonda conoscenza della narrativa horror è il presupposto imprescindibile per riuscire a scrivere un romanzo horror di qualità.

Parola di Stephen King!

E c’è da credergli, visto il successo planetario dei suoi libri.

Più volte, infatti, nel corso della sua straordinaria carriera, colui che è universamente riconosciuto come uno dei più importanti scrittori horror di tutti i tempi, ha ribadito l’importanza di leggere tanta narrativa dell’orrore, per poter riuscire a scrivere un romanzo horror davvero speciale.

Presupposto, questo, per carpire le tecniche narrative e i segreti alla base di tutti i migliori libri horror.

Come dubitare di uno scrittore che è stato capace di terrorizzare generazioni di lettori in tutto il mondo?

Eh sì, il consiglio di Stephen King, semplice ma preziosissimo, è la chiave di volta per accedere ai segreti di questo genere letterario.

Solo mediante la lettura dei libri dell’orrore, infatti, puoi imparare ad utilizzare le soluzioni narrative più raffinate per agire sulla psiche del lettore e riuscire nel tuo scopo di autore di storie di paura.

Ovvero: incutere terrore.

Genere horror

Il genere horror è un genere letterario le cui opere hanno come fine ultimo quello di incutere nel lettore un sentimento di autentica paura e autentico terrore.

Contrariamente all’idea generale diffusa nell’immaginario collettivo, il genere horror è un genere letterario particolarmente complesso.

La difficoltà di fondo risiede nel fatto che, articolare trame inedite e sensazionali, capaci di incutere terrore, risulta sempre più difficile.

Non solo:

bisogna incutere terrore con la sola forza delle parole.

Proprio così!

Ciò, dà la misura della difficoltà dell’impresa.

Perché di impresa si tratta.

Non lo dico per scoraggiarti.

A tal proposito, pensa di ritrovarti tra le mani un cosiddetto libro di paura e, al termine della lettura, scoprire che non ti ha inquietato neppure un po’.

Cosa penseresti?

Beh, lascio a te la risposta!

Questo semplice esempio basta a farti comprendere come procurare paura con il solo uso delle parole è qualcosa di davvero impegnativo.

Esistono senz’altro degli escamotage tecnici per sortire un determinato effetto, come:

il tipo di fraseggio da utilizzare, il tipo di lessico ed il ritmo della narrazione.

Ad esempio, il ricorso all’alternanza di ritmi narrativi, frasi brevi e, laddove opportuno, spezzettate, unite alla scelta di un lessico accurato, sono senz’altro funzionali ad innescare un clima di tensione emotiva nel lettore.

Per poi, da lì, farlo sprofondare in un vero e proprio sentimento di angoscia e paura.

Non meno importanti sono i suoni e le espressioni onomatopeiche, fondamentali per il fatto di essere capaci di avere notevole presa su chi legge.

Ma, tecniche narrative a parte, ciò che è alla base di un romanzo horror di successo è l’efficacia dell’idea di fondo.

Libro horror

Pur nella specificità di ogni singola storia di paura, esistono degli elementi, dei comuni denominatori, in ogni buon libro horror.

Vediamoli insieme.

Senso della realtà        

Può sembrare una contraddizione in termini.

Eppure, l’aderenza della storia alla realtà, è fondamentale per creare la giusta tensione in chi legge.

Affinché la tensione possa tramutarsi in vera e propria paura, è necessario che la situazione da cui si sprigiona risulti assolutamente reale, concreta, plausibile.

Pertanto, occorre fare in modo che il lettore possa avvertirla come reale.

Ciò vuol dire descrivere con dovizia di particolari e precisione, qualsiasi sensazione, atmosfera, condizione.

Questo il modo più subdolo ed efficace per insinuare nel lettore il timore che ciò che rischia di accadere può accadere per davvero.

Ricorda: abbattere il tranquillizzante e avvolgente senso di protezione e sicurezza che deriva dall’idea che si tratti di semplice fantasia è il presupposto per far dilagare la paura nel lettore.

Pertanto, lavora a fondo su questo aspetto.

Fai ricerche accurate

Per conferire quell’ineludibile senso di veridicità alla storia, è necessario fornire motivazioni e spiegazioni plausibili, che trovino ancoraggio e legittimazione nella realtà.

Ovvero: devi distribuire nella narrazione tutta quella serie di elementi che rendano la storia realmente possibile, oltre ogni ragionevole dubbio.

Se la protagonista del tuo romanzo horror è sotto attacco da parte di un esercito di cavallette giganti, per rendere credibile la trama, devi fornire delle spiegazioni inequivocabili.

Ad esempio, devi spiegare come e perché le cavallette sono divenute giganti e cattive e perché ce l’hanno con la tua protagonista.

Parola d’ordine: coerenza narrativa!

Ricorda: il senso dell’orrido, dell’orripilante, non è prerogativa soltanto di tombe e scheletri, ma può trovarsi ovunque.

Il segreto per realizzare una descrizione vivida e sensazionale, risiede proprio nella tua capacità di descrivere, far vedere e far toccare con mano al lettore tutti i dettagli.

Pertanto, se il tuo romanzo horror ha come protagonista un cadavere, per poter imbastire la storia nel modo più opportuno, non puoi non aver fatto tue le nozioni necessarie in materia di anatomia e medicina forense.

Via dagli stereotipi

Come già detto, il genere horror è uno dei generi letterari più articolati e complessi, in quanto richiede, per riuscire nell’impresa di innescare tensione e scatenare la paura con la sola forza delle parole, di rendere reale quanto di più orripilante e perverso risiede nella nostra fantasia.

Spesso può accadere che la difficoltà a ricercare soluzioni ed elementi innovativi, spinga un autore horror a ripiegare su cliché e stereotipi, con il risultato di ritrovarsi tra le mani una storia che ha il sapore del “già letto”.

Il mio consiglio, in questo senso, è quello di rifuggire sicuramente da cliché e stereotipi.

Ma, al contempo, di stare attenti a non lasciarsi ingabbiare dall’imperativo di voler scrivere qualcosa di assolutamente inedito a tutti i costi.

Il rischio è quello di ritrovarsi a non scrivere proprio nulla.

O, nella migliore delle ipotesi, a scrivere una storia che non ci appartiene.

La soluzione migliore, a tal proposito, sta nel mezzo.

Molto meglio, a mio avviso, guardarsi dentro.

Ovvero, spaziare nelle nostre paure, anche in quelle che, in apparenza, possono sembrare insignificanti.

Ricorda: è sufficiente guardarsi dentro per ritrovarsi dinanzi a quelli che sono gli aspetti più torbidi del nostro animo.

Lasciati sorprendere dalla storia     

L’orrore va scandagliato, nei sui anfratti più remoti.

Scrivere di paura è una capacità che si può migliorare costantemente.

Per migliorare fino a poter affrontare la scrittura di un romanzo horror, occorre ricercare gli aspetti e i dettagli sempre più profondi e veri delle cose.

E, per effetto, sempre più spaventosi.

La letteratura horror contemporanea non si accontenta più di libri sui fantasmi o libri sui vampiri.

Piuttosto, ricerca l’orrore nella vita quotidiana.

L’angoscia e il terrore possono insinuarsi ovunque e più ci si sente attratti da essi, più si sprofonda nelle loro insidie.

Essere preda della paura e del terrore è fondamentale.

È il modo migliore per poterli descrivere.

In fondo, nulla può essere descritto meglio di qualcosa che si conosce bene.

Questo il segreto per innescare la tensione giusta e far sprofondare il lettore nell’angoscia più cupa.

La lotta tra bene e male

Non è detto che la tua storia narrerà necessariamente la vicenda di un uomo o di una donna che tenta di fuggire da una creatura infernale o dal più sadico dei serial killer.

Le soluzioni, a tal proposito, sono tantissime.

Potrebbe accadere, ad esempio, che la voce narrante sia proprio quella di un pluriomicida.

Un killer che deve fuggire dalla polizia, o che magari si sta trasformando in una creatura sconosciuta.

Qualunque sia il plot narrativo del tuo romanzo horror, chi legge si aspetta di “vivere”, attraverso le tue parole, ciò che prova il personaggio protagonista quando sente che gli uomini del detective sono sempre più sulle sue tracce o quando strangola la propria vittima.

In un romanzo horror, come detto, le possibilità narrative sono pressoché infinite.

Il tutto, sempre e comunque, a cavallo tra bene e male.

Due forze in perenne contrapposizione e che in un romanzo horror non possono mai mancare.

Trama horror

Nelle storie horror, negli horror migliori, la vera protagonista è la trama.

In qualità di scrittore horror, spetta a te renderla quanto più avvincente e sensazionale possibile.

Una trama prevedibile, vuol dire fallire in partenza nel tentativo di sorprendere il lettore.

Pertanto devi essere capace di ordire una trama plausibile e spiazzante al tempo stesso.

Una storia che possa favorire la capacità di immedesimazione da parte del lettore e che inneschi un clima di tensione crescente.

Più i fatti accadono e si susseguono e più deve crescere l’angoscia e la paura in chi legge.

A tal proposito, ti suggerisco un esercizio molto semplice ma efficacissimo per sortire questo effetto nella tua narrazione:

scrivi su un foglio quelle che sono le tue paure più profonde e indica gli episodi che, nella tua vita, ti hanno spaventato di più.

Partire dalle fobie personali può essere una buona soluzione per la stesura di un testo horror.

Ciò ti aiuterà a comprendere la gradualità psicologica con cui si propaga nell’animo umano la paura, a scandagliare azioni e reazioni, secondo il quesito:

cosa potrei pensare e cosa potrei fare se mi trovassi in questa terribile situazione?

Focalizza l’attenzione sui minimi particolari e descrivi in dettaglio ogni aspetto.

Il tutto con un’elevata gradazione horror.

Ricorda: in molti casi è proprio dall’osservazione e dalla distorsione di fatti del tutto ordinari, ad opera della fantasia, che si può sprigionare una sensazionale trama horror.

Il più delle volte, i più importanti scrittori horror, definiscono la loro trama prendendo spunto proprio da una situazione assolutamente comune, come può essere una scena della vita quotidiana, per poi trasfigurare in chiave horror il tutto.

Pressoché infinite sono le possibilità che si aprono a riguardo.

Dal sangue che cola da un orecchio, al fluido vischioso che fuoriesce dagli occhi.

Da un arto amputato che continua ad andare in giro a mietere vittime, ad animali giganteschi a caccia di umani.

Fino ad arrivare a mostri sconosciuti provenienti da altri mondi.

In breve: libera la fantasia oltre ogni limite.

L’immaginazione è assolutamente fondamentale nel conferire al testo la giusta dose di raccapriccio.

I personaggi dell’orrore

In un romanzo horror i protagonisti della storia sono di importanza centrale.

Lo sono, ovviamente, in ogni tipo di testo letterario.

Ma, in un romanzo horror, lo sono in modo particolare.

Pertanto, cura la descrizione dei tuoi personaggi nei minimi dettagli.

Fai in modo che chi legge possa immaginarli con precisione e sia capace di comprendere come ognuno di essi riesca a districarsi nelle diverse situazioni.

Ricorda: più i particolari e i dettagli sono raccapriccianti, più sarai capace di provocare tensione e paura nei tuoi lettori.

Inoltre, non trascurare la routine dei personaggi.

Particolarmente utile è la descrizione della loro vita quotidiana, comprese le dinamiche relazionali che regolano i loro rapporti con gli altri personaggi.

Meglio se, per ogni personaggio, definisci l’età, il tipo di lavoro, la situazione sentimentale, il suo punto di vista sulla realtà e le cose (avaro, distaccato, crudele, sinistro, nostalgico, esilarante, indeciso, livoroso, ecc.).

Anche in questo caso, tutt’altro che trascurabili, sono i dettagli.

Al pari di quelli caratteriali, anche i dettagli fisici favoriscono non poco l’identificazione da parte di chi legge.

Pertanto: taglio e colore dei capelli, altezza, corporatura, colore degli occhi, zigomi, guance, naso, labbra, cicatrici, tatuaggi.

Tutti elementi utili a caratterizzare un personaggio.

Non solo.

Particolarmente efficaci, in tal senso, sono gli effetti personali di una figura, come: anelli, orologi, occhiali, cravatta, cappello, zaino, foulard, giacca, bracciale, ecc.

Funzionali più che mai ad accrescere la carica di immedesimazione dei lettori nella storia.

Anche i migliori possono morire

In un romanzo horror, anche i più scaltri possono andare incontro alla morte.

Paura e morte sono il denominatore su cui si innestano trama e personaggi.

Ogni personaggio deve fare i conti con le proprie angosce e provare a vincerle a modo proprio.

Pertanto, anche se ti accingi a scrivere uno degli horror più paurosi, ricordati sempre di mantenere una sostanziale neutralità riguardo i tuoi personaggi.

Per intenderci: evita di esprimere tuoi giudizi personali riguardo i personaggi della tua storia.

Inoltre, non lasciare mai intravedere al lettore che qualcosa di brutto possa accadere anche ai personaggi più furbi e scaltri.

Non anticipare nulla.

Fai in modo che accada e basta.

Il tutto con la dovuta suspense.

Diversamente, la trama rischia di peccare di prevedibilità con il rischio di annoiare chi legge.

A ben vedere, nulla può essere più spiazzante di un effetto sorpresa.

Pertanto, nella scrittura del tuo romanzo horror, utilizza l’effetto sorpresa con grande astuzia e intelligenza.

Anche i migliori possono sbagliare

Nessuno è perfetto!

Tantomeno in un romanzo horror.

Ragion per cui, anche i migliori, nel corso della storia, possono commettere dei passi falsi.

Fare la mossa sbagliata, come, ad esempio, dare fiducia a qualcuno che si credeva proprio complice e che invece si rivela un subdolo antagonista, è una delle leve narrative più efficaci per creare suspense e portare avanti la storia.

Ricorda: ad ogni azione corrisponde una reazione.

Pertanto assicurati che le motivazioni che spingono un personaggio ad agire siano sempre coerenti con il suo scopo.

In tal senso, la credibilità agli occhi del lettore vale tutto il tuo lavoro di scrittura.

Crea la tensione giusta

Affinché il lettore del tuo romanzo horror arrivi all’ultima pagina con il cuore in gola, da bravo scrittore devi essere capace di creare fin da subito la giusta tensione nel testo.

Lasciare alcuni particolari e dettagli in sospeso è il modo più efficace per farlo.

Ciò, infatti, ti permetterà fin da subito di agganciare l’attenzione del lettore e di alimentare una costante sensazione di timore derivante dalla curiosità di sapere come e quando quell’elemento rientrerà nella storia e impatterà su di essa.

Per creare tensione, prediligi i periodi brevi, dosa con cura gli aggettivi e definisci in dettaglio la punteggiatura.

La punteggiatura, insieme al linguaggio utilizzato, è fondamentale per creare la giusta suspense.

Occhio ai colpi di scena

Per fare in modo che la tensione possa scorrere fra le righe, un romanzo horror deve offrire al lettore la costante sensazione che, prima o poi, qualcosa di davvero orripilante accadrà.

Pertanto, occhio ai colpi di scena.

Soprattutto, occhio ad utilizzarli con parsimonia e al momento opportuno.

Il momento migliore per piazzare un colpo di scena?

Ma è ovvio: quando nessuno se lo aspetta!

Inoltre, meglio che siano pochi e che giungano al momento giusto della storia.

Troppi colpi di scena, infatti, rischiano di confondere le idee al lettore.

Oltre, ovviamente, a far perdere credibilità alla trama.

Stessa raccomandazione per le scene cruente e i particolari macabri.

In un romanzo horror non possono mai mancare.

Ma, anche in questo caso, è valido più che mai il suggerimento di non esagerare.

Troppe scene violente, troppi particolari raccapriccianti, rischiano di portare ad una saturazione, con il risultato di infastidire il lettore.

Non solo.

Un eccesso di dettagli macabri e scene violente nella storia, rischia di far perdere quel loro carattere di eccezionalità, che è il presupposto fondamentale per generare tensione e pathos.

Pertanto, tocca a te dare vita al mix perfetto di colpi di scena, ambientazioni e dettagli.

A te il compito di mettere a punto la ricetta ideale per far sprofondare nel terrore tutti i tuoi lettori.

Su quali emozioni occorre far leva per scrivere una storia dell’orrore?

Senz’altro timore, paranoia e shock sono i dispositivi congeniali per scatenare la paura.

Questi gli ingredienti che, in un libro horror, non possono assolutamente mancare.

Finale ad effetto

Per il tuo libro horror, punta sempre su un finale ad effetto.

Un finale ad effetto che sia capace di spiazzare i tuoi lettori.

Ricorda: è esattamente nel finale che un testo horror libera tutta la sua eccezionalità.

Pertanto, se il finale è a sorpresa, chi legge rimarrà inevitabilmente spiazzato dalle dinamiche da te descritte.

Altra dritta: oltre al finale imprevisto, fai in modo che qualche aspetto secondario della vicenda rimanga in sospeso.

Ciò costringe il lettore a completare con l’immaginazione il finale definitivo dell’intera storia narrata.

Ora tocca a te.

Il genere horror, come ben sai, è decisamente variegato in termini di sottogeneri.

In ognuno dei quali, infatti, è possibile scorgere differenti archetipi, come il vampiro, il demone, il licantropo, il mostro, lo stregone, lo zombie, il fantasma.

In quanto autore, spetta a te decidere il tipo di romanzo horror che vuoi scrivere.

Vuoi scrivere un horror psicologico?

Un horror fantasy?

Magari un horror gotico?

A te la scelta!

In base ad essa deciderai scenari e ambientazioni, atmosfere e personaggi, colpi di scena e situazioni.

In breve, i binari su cui far scorrere la tensione.

Dalla prima all’ultima pagina.

Scrivimi