
Scrivere un romanzo giallo
Scrivere un romanzo giallo vuol dire scrivere un testo che ha schema e regole predefiniti.
In tale accezione il giallo è, tra i vari generi letterari, quello che presenta il maggior numero di vincoli narratologici per uno scrittore.
Ciò non vuol dire che ogni romanzo giallo sia tendenzialmente uguale ad un altro.
Assolutamente no!
Tantomeno che sia sufficiente rubacchiare idee e soluzioni dai libri dei migliori giallisti per avere la certezza di dare vita ad un poliziesco davvero ben congegnato.
Avere come riferimento i migliori romanzi gialli è sicuramente importante.
Poi, però, a fare la differenza, è la tua creatività e la tua fantasia.
Per cui scopriamo cosa vuol dire, narratologicamente parlando, scrivere un romanzo giallo.
Genere Giallo
Quando si dice genere giallo.
Non occorrono altre definizioni per codificare un genere letterario tra i più amati dal pubblico.
Generalmente il periodo in cui si fa risalire la nascita del genere giallo è metà Ottocento.
Più precisamente il 1841, anno in cui viene pubblicato il racconto di Edgar Allan Poe I delitti della Rue Morgue.
Un racconto giallo, quello di Poe, nel quale i lettori incontrano per la prima volta la figura dell’investigatore Auguste Dupin, capace di risolvere anche i casi più complicati grazie al proprio intuito e alla propria astuzia.
Nei tratti di Auguste Dupin è possibile riconoscere anche quelli di Sherlock Holmes, nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, che è diventato quasi una sorta di archetipo che ha ispirato a sua volta la creazione di gran parte degli investigatori-detective che si sono succeduti nel corso della letteratura gialla.
Da Agatha Christie con il suo Poirot a Maigret di George Simenon, solo per citarne alcuni.
Romanzo giallo che ha alimentato tanto la narrativa di un genere tra i più popolari nel corso degli anni, quanto la cinematografia, con il genere poliziesco che, da sempre, riscuote grande successo di pubblico.
La parola giallo, che caratterizza e identifica la letteratura gialla, è frutto di una connotazione esclusivamente italiana che è stata attribuita al genere giallo, appunto.
Più precisamente dalla veste grafica della fortunatissima collana Il Giallo Mondadori, all’interno della quale, sul finire degli anni venti, venivano pubblicati i romanzi polizieschi.
Pertanto, quello che all’estero è conosciuto come Mistery Story, Crime o Detective Novel, nel nostro paese è conosciuto come genere giallo.
Le caratteristiche del romanzo giallo
Le caratteristiche del romanzo giallo sono il portato di un insieme di regole codificate all’interno di uno schema predefinito.
Nella letteratura gialla, il rispetto di queste regole è un presupposto fondamentale per scrivere sia un racconto giallo sia un vero e proprio romanzo poliziesco.
Ciò non vuol dire che tali regole non possano essere “forzate”.
Sia ben chiaro: ogni regola ha le sue opportune eccezioni.
Tuttavia non si può ignorare il fatto che, scrivere un romanzo giallo, vuol dire avere consapevolezza del fatto che il lettore si aspetta di leggere una storia articolata nei minimi dettagli.
Una storia nella quale non vuole scoprire subito chi è l’assassino, ma che alla risoluzione del caso vuole arrivarci con l’intelligenza e l’astuzia, l’intuito e la perspicacia.
Pertanto, il mio consiglio, è quello di creare trame originali e puntare su dettagli e sfumature inusuali.
Il lettore di libri gialli è un lettore particolarmente attento e allenato nell’avere a che fare con indizi e sfumature.
Quindi, nello scrivere un libro giallo, è fondamentale puntare su una storia originale articolata su una trama altrettanto originale.
Questo il presupposto per sorprendere e spiazzare un lettore di romanzi gialli.
Le cinque caratteristiche principali del romanzo giallo
Esistono cinque caratteristiche principali che un romanzo giallo deve avere.
Caratteristiche che uno scrittore di gialli deve conoscere bene prima di avventurarsi nella stesura di un poliziesco.
Vediamole insieme.
Un colpevole nella storia fin dall’inizio
Non è importante chi sia il colpevole.
In un romanzo giallo il colpevole può essere chiunque, anche un personaggio minore o secondario.
Cosa assolutamente imprescindibile è che il colpevole sia presente nella narrazione fin dalle prime pagine.
Proprio così!
Il motivo?
Quello di consentire al lettore di potersi mettere sulle sue tracce e seguirlo, pedinarlo e metterlo alle strette.
Proprio come farebbe un detective.
Questo, tuttavia, è anche il fattore che rende più complicato articolare la trama di un giallo.
La difficoltà risiede nel fatto che il colpevole del delitto deve fare capolino tra le pagine ma l’autore lo deve “camuffare” e confondere opportunamente agli occhi del lettore e fare in modo che questi non lo riconosca subito.
È in questo sottilissimo equilibrio che si gioca la possibilità di trascinare il lettore nella storia e condurlo fino all’ultima pagina.
Una trama curata nei minimi dettagli
Il romanzo giallo è un tipo di romanzo che si fonda su due presupposti: attenzione e osservazione.
Attenzione e osservazione che sono, a ben vedere, proprio le due doti fondamentali che un detective deve avere per risolvere il caso.
E, con lui, anche il lettore.
Questo il motivo per cui non ci possono e non ci devono essere vuoti o errori all’interno della trama e tutto deve essere predisposto dallo scrittore nei minimi dettagli.
Incongruenze nella logica dei fatti narrati o errori di ingenuità nelle motivazioni che muovono i personaggi ad agire, farebbero cadere tutta l’architettura di indizi opportunamente articolati nel testo.
Pertanto, non un punto debole all’interno della trama.
Soprattutto, nulla deve essere lasciato al caso.
Lo scrittore di un romanzo giallo deve pianificare in tutto e per tutto ogni aspetto dell’intreccio, in una sorta di guerra psicologica con il lettore che altro scopo non ha se non quello di scoprire prima degli altri, mediante il proprio intuito e la propria astuzia, chi è il colpevole.
Una soluzione razionalmente desumibile
Detective e lettore devono avere le medesime possibilità di risolvere il caso in quanto tutti gli indizi e i dettagli sono sotto gli occhi di entrambi.
Indizi e dettagli che, opportunamente collegati da un punto di vista logico, devono condurre alla soluzione del caso.
Ciò non vuol dire che tutti i lettori intuiranno anzitempo chi è il colpevole.
Ma i lettori più esperti e appassionati del genere poliziesco, che hanno dimestichezza con i sotterfugi e i meccanismi delle trame criminose, ci riusciranno.
Per lo stesso motivo la soluzione del caso deve essere raggiunta soltanto grazie al ragionamento e all’astuzia del detective (e del lettore, con lui) e non mediante un elemento o una rivelazione esterna.
O, peggio ancora, per pura coincidenza.
Chiariamoci: in un romanzo giallo possono esserci senz’altro elementi fortuiti e accidentali che, nella trama, danno una spinta alle indagini.
Tuttavia, almeno nel giallo classico, il lettore deve avvertire la consapevolezza che il detective sarebbe giunto in ogni caso alla soluzione del delitto e che per il colpevole non ci sarebbe stata comunque via di scampo.
Una soluzione non prevedibile
La maggiore difficoltà nella scrittura di un libro giallo, come è facile evincere, risiede proprio nell’articolare la trama e fare in modo che la soluzione del caso non sia facilmente desumibile.
Ragion per cui l’autore può sviare il lettore portandolo su false piste.
A ben vedere una delle caratteristiche più intriganti del genere giallo è che il crimine intorno a cui ruota la vicenda è un crimine che chiunque avrebbe potuto commettere.
Un crimine dettato da “ovvi” motivi.
Per tale ragione, a ben vedere, alla base della narrazione di un giallo non vi sono mai crimini compiuti da un gruppo come può essere una banda o un clan.
Il motivo è che verrebbe a mancare la personalizzazione del criminale, riducendo considerevolmente il coinvolgimento umano del lettore.
Infatti, il tipo di reato che, in assoluto, innesca un maggiore coinvolgimento emotivo è quello dettato da meccanismi psicologici.
Questo perché i meccanismi psicologici sono meccanismi verso i quali il lettore ha familiarità.
Di conseguenza, ciò aumenta la sua possibilità di immedesimazione nella storia.
Nulla è più seducente per un lettore di libri gialli che imbattersi in un crimine nato dalla gelosia, dall’avidità, dal desiderio di vendetta o dalla brama di potere.
In tal modo non solo la carica umana e psicologica della vicenda è più efficace.
Ma è anche più semplice, per un autore, creare false piste e depistare mediante sospetti su falsi indiziati.
Proprio perché il colpevole potrebbe essere ognuno dei personaggi.
Una sola soluzione
La narrazione di un romanzo giallo può contenere depistaggi, sospetti e false piste che creano nel lettore suspense, dubbi, aspettative, con la possibilità di spostare la sua attenzione da un personaggio all’altro.
Ma giunti alla fine, la soluzione del caso deve chiarire in modo inequivocabile due aspetti:
l’identità del colpevole e il suo movente.
Gli altri indiziati devono essere quindi chiaramente scagionati e i dubbi e i sospetti prima creati ad arte devono essere dissolti.
Quando il lettore giunge all’ultima parola del romanzo giallo deve essere certo di aver risolto il caso e non deve nutrire il sospetto che il colpevole potrebbe essere stato qualcun altro.
O, peggio ancora, che non tutto della storia sia stato opportunamente chiarito.
In un romanzo giallo un caso deve sempre arrivare a conclusione.
E ogni aspetto, anche quello apparentemente marginale e secondario, deve essere chiarito.
Scrivere un romanzo giallo in 7 mosse
Vediamo ora come scrivere un romanzo giallo in 7 mosse.
Stabilisci i Quattro Punti
Per articolare un romanzo giallo nella maniera più opportuna devi partire dalla fine.
Ovvero devi stabilire fin da subito chi uccide chi, in che modo, quando e soprattutto perché.
I grandi classici della letteratura poliziesca si reggono su quattro punti fondamentali:
1 – l’omicidio
2 – il movente
3 – l’arma del delitto
4 – il momento propizio
Per articolare un giallo in maniera impeccabile, è bene definire in maniera chiara e precisa questi quattro punti.
Soprattutto, è bene verificare che siano plausibili e determinanti.
Nessun dubbio o perplessità.
Solo se questi quattro punti sono definiti con precisione è possibile iniziare a intelaiare la storia.
Costruisci una trama avvincente
In base a questi quattro punti, è possibile costruire una trama ben congegnata, presupposto fondamentale per scrivere un giallo.
La trama può essere più o meno articolata.
Può essere congegnata in modo tale da sviare e confondere il lettore.
Ma, al contempo, deve anche condurlo verso la naturale e logica conclusione del caso.
Pertanto è bene chiarire il significato e la funzione di ogni azione che vuoi mettere in scena.
Nei romanzi gialli, ancora di più rispetto agli altri, ogni azione deve avere un fine ben preciso, che al lettore inizialmente può risultare incomprensibile, ma di cui l’autore deve avere piena consapevolezza.
Definisci il tuo protagonista
Dopo aver articolato la trama, è bene tratteggiare nei minimi dettagli il personaggio protagonista, ovvero colui o colei che risolverà il caso.
Il personaggio protagonista può essere:
– un detective professionista, ovvero un poliziotto, un investigatore privato, un militare, un uomo o una donna dei servizi segreti;
– un detective amatoriale, un comune cittadino che ha un altro lavoro ma che per passione e indole si ritrova ad indagare sul caso.
Il vantaggio di avere come personaggio protagonista un detective di professione è che potrà essere attivamente impegnato nelle indagini.
Un comune cittadino, invece, dovrà necessariamente rivolgersi alle forze dell’ordine, combattere la loro resistenza, per accedere alle informazioni sul caso da risolvere.
In entrambe le situazioni è bene che il personaggio protagonista sia sempre e comunque un personaggio credibile e a tutto tondo.
Dotato di una spiccata capacità di osservazione e di intuito, deve essere arricchito con tutta una serie di caratteristiche come debolezze, preferenze, difetti, gusti e abitudini, al fine di facilitare l’immedesimazione da parte dei lettori.
Sviare il lettore
Il migliore intreccio di un romanzo giallo è proprio quello in cui tutti i personaggi possono essere i potenziali colpevoli.
Pertanto, un escamotage molto efficace può essere quello di provare a confondere il lettore dalla risoluzione finale del caso, insinuando il dubbio che il responsabile di un delitto sia qualcun altro.
Per proiettare un alone di sospetto su uno dei personaggi, non vi è modo migliore che ricorrere ad atti mancati, menzogne, alibi poco credibili, sotterfugi.
Un personaggio che tentenna dinanzi a una domanda o che ha una reazione strana al cospetto di un’insinuazione, attirerà inevitabilmente su di sé il sospetto.
Anche se poi, andando avanti nella narrazione, si scoprirà che ciò era dettato da un altro motivo.
Pertanto è bene, prima di concludere la narrazione, ricordarsi di chiarire ogni falsa pista affinché la soluzione sia una sola e il lettore non resti con il dubbio che il vero colpevole possa essere qualcun altro.
Definisci i personaggi secondari
Il detective, che sia un professionista oppure no, è sempre circondato da figure secondarie con le quali interagisce.
Se poi il romanzo giallo in questione è inserito all’interno di una serie, allora questi personaggi secondari potranno maturare la propria personalità nel corso della stessa e venire fuori con la loro identità e le loro caratteristiche.
Pensiamo, ad esempio, al rapporto tra Sherlock Holmes ed il fedele Watson.
Oltre a collaboratori e colleghi, il detective protagonista del poliziesco può avere parenti e amici (pochi e fidati) che lo tollerano e lo supportano.
Crea lo scenario
Creare lo scenario vuol dire stabilire dove ambientare la vicenda.
Dove si svolgono le scene all’aperto?
In città o in provincia?
Si tratta di un luogo grande o piccolo?
È un posto accessibile a tutti?
Da chi è frequentato?
E ancora: dove si svolgono le scene al chiuso?
In un appartamento privato?
Un locale pubblico?
In uno studio medico?
Nel retro di un pub?
In un ufficio di polizia?
Arricchire la conoscenza dei luoghi da descrivere con dettagli, particolari, caratteristiche e sfumature è il presupposto per descriverli al meglio.
Altro aspetto imprescindibile è il tempo in cui si svolge la vicenda.
È fondamentale fare attenzione alla successione logico-temporale.
Se non altro per la connotazione che le varie fasi del giorno possono dare alle scene.
Un’indagine effettuata in gran segreto è più probabile che si svolgerà in notturna.
Allo stesso modo un’indagine svolta nella rigida campagna invernale, sarà molto diversa da quella che avrà luogo nella calura estiva di una grande città.
In tal senso gli elementi atmosferici come sole, pioggia, neve, vento, uniti alle caratteristiche del paesaggio, sia esso urbano, rurale, montano o marino, sono fondamentali per creare l’ambientazione giusta entro cui calare la storia da raccontare.
Evita di copiare
Come detto prima, il lettore di romanzi gialli è un tipo di lettore particolarmente attento.
È un lettore dotato di grande memoria ed è sensibile ad ogni tipo di dettaglio e sfumatura.
Ragion per cui ricorderà senz’altro la sciarpa dimenticata in metro da una spogliarellista a pagina 19 e che poi risulterà decisiva per scagionare il falso indiziato a pagina 183.
Pertanto mai barare o sottovalutare il lettore.
Tantomeno ricorrere a trucchetti sperando di farla franca ai suoi occhi.
Peggio ancora, provare a copiare dai libri gialli di autori noti o meno noti.
Se è pur vero che i moventi di un delitto possono essere sempre e comunque gli stessi, un romanzo giallo si contraddistingue per l’originalità della storia e dei suoi personaggi.
Scrivere una trama sulla falsariga di quella di un romanzo giallo di successo, non vuol dire offrire ai lettori un romanzo giallo dal medesimo successo.
Tutt’altro.
Così come creare un personaggio sulla falsariga di quelli già proposti dai maestri del genere, è senz’altro un’operazione destinata a fallire.
Se si decide di scrivere di un investigatore privato, ben venga.
A patto che sia unico e diverso in tutto e per tutto dagli investigatori privati che popolano la letteratura gialla.
Un romanzo giallo e nulla più
Come detto, scrivere un romanzo giallo di qualità vuol dire scrivere un testo che abbia una trama ben congegnata su cui articolare una storia intrigante.
È sufficiente questo per creare un giallo.
Elementare, Watson!, verrebbe da dire.
Farcire il testo di significati filosofici, morali, esistenziali non serve a conferire alla storia un’aura di impegno intellettuale.
Tutt’altro.
È probabile che il lettore rimanga deluso una volta che si ritrova dinanzi a digressioni che poco o nulla hanno a che vedere con il poliziesco che si aspettava di leggere.
Inoltre è bene che l’autore eviti di emettere giudizi morali sui personaggi.
Il lettore non è interessato ad essi e, se proprio li cerca, li trae da sé.
I romanzi gialli rientrano in quella che solitamente è definita letteratura di consumo, il cui solo scopo è quello di intrattenere il lettore.
Pertanto, fai tesoro di queste regole e, prima di iniziare a scrivere, rifletti con attenzione su tutte le possibilità narrative che esse ti offrono.
Soprattutto, non vederle come una gabbia o un limite alla tua ispirazione.
Queste poche ma utilissime regole che ti ho indicato, sono regole fondamentali per scrivere un romanzo giallo in maniera corretta e impeccabile.
Ora tocca a te.
Libera tutta la tua fantasia e la tutta la tua creatività.
Consigli di lettura
Per approfondire l’argomento romanzo giallo ti suggerisco la lettura dei seguenti libri:
Gilbert K. Chesterton – Come si scrive un giallo
Patricia Highsmith – Come si scrive un giallo. Teoria e pratica della suspense
Tra i manuali sui romanzi gialli che ho letto, questi, a mio avviso, sono quelli tra i più utili e stimolanti per chi vuole approfondire i meccanismi alla base di questo genere letterario e saperne di più sul tipo di lavoro e di scrittura che c’è dietro la stesura di un romanzo giallo.
Scrivimi