
La riscrittura è uno degli esercizi più efficaci per allenare e migliorare le proprie capacità narrative oltre che per stimolare la creatività.
Molti scrittori, giovani e meno giovani, spesso guardano il lavoro di riscrittura con sospetto, considerando questa, erroneamente, una pratica vicina al copiare o ricopiare un testo già esistente.
È bene correggere quest’idea sbagliata: riscrivere non vuol dire copiare.
Non solo.
Prima di tutto quello della riscrittura è uno degli esercizi più efficaci per apprendere gli insegnamenti e carpire i segreti dei grandi maestri della narrazione.
Inoltre, aspetto non meno importante, il lavoro di riscrittura delle grandi opere del passato si inserisce all’interno di una grande tradizione narrativa portata avanti da tanti bravi autori nel corso del tempo.
Il lavoro di riscrittura di Mino Milani
Sono sufficienti poche frasi per carpire l’intonazione da saga cavalleresca di La storia di Tristano e Isotta di Mino Milani, scrittore che in Italia ha reso grande il romanzo d’avventura per ragazzi.
Autore dalla prosa essenziale, precisa e avvolgente, Mino Milani si contraddistingue per il ritmo serrato che riesce ad imprimere alle proprie storie.
Ritmo che cattura il lettore e lo tiene incollato alla pagina dall’inizio alla fine.
La storia di Tristano e Isotta è un mirabile esempio di riscrittura di una delle più famose storie d’amore.
“Questa narrata alla maniera dei menestrelli, è la storia di Tristano e Isotta, che molto gioirono e molto soffrirono per amore; e tutte le gentildonne e i gentiluomini che vorranno, potranno leggerla dal principio alla fine.
Essa comincia quando Biancofiore, che era bella come il suo nome, diede alla luce un bambino, figlio di suo marito Rivales re di Loonois.
Ah, il figlio doveva nascere orfano di padre, perché Rivales era stato ucciso a tradimento dal crudele duca Morgan, sbarcato con le sue bande nel regno di Loonois a portarvi disastro e distruzione.”
Questa magistrale alternanza di scrittura veloce e accenti classicheggianti, che è la principale caratteristica della prosa di Mino Milani, la si ottiene soltanto con duro e accurato lavoro.
E il risultato è un fraseggio assolutamente inconfondibile.
Tuttavia La storia di Tristano e Isotta di Mino Milani, benché sia un testo pregevole, è soltanto uno degli innumerevoli modi di realizzare la riscrittura una storia già nota.
Perché fare la riscrittura di un testo?
Essendo una storia praticamente finita e già disponibile davanti ai nostri occhi, occorre soltanto rileggerla.
Inoltre, se lo si ritiene opportuno, è possibile mettere per iscritto i passaggi fondamentali, quelli che costituiranno l’ossatura del nostro racconto.
In questo modo ci si può concentrare e lavorare esclusivamente sulla forma.
Aspetto, questo, non di poco conto.
Come fare la riscrittura di un testo?
Questa è la parte che stimola maggiormente la fantasia di uno scrittore.
Una storia d’amore come quella di Tristano e Isotta, ad esempio, la si può concepire anche come un semplice scambio di messaggi e lettere, talvolta brevissime, talvolta anche più lunghe.
Ciò permette di glissare il classico meccanismo di descrizioni di persone, abiti e ambienti e di concentrarsi solo su ciò che i due amanti si scrivono.
Inoltre, con la riscrittura, se è necessario fare riferimento ad un episodio o ad un evento del passato, lo si può fare velocemente e in modo non troppo evidente:
“Ti ricordi la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati? Mi colpì la luce dei tuoi occhi, luce che ancora illumina il mio cammino.”
Non è necessario specificare quando e dove sia avvenuto l’incontro.
Risulterebbe pedante e didascalico ribadire:
“Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Era l’estate di tre anni fa e tu stavi passeggiando nel bosco…”
Ovvio che entrambi i personaggi hanno questo ricordo ben impresso nella memoria.
Probabilmente la ragazza ricorderà a sua volta un dettaglio in qualche altra lettera:
“Penso alle tue mani forti, mani in cui ho deposto il mio cuore e la mia vita. Penso a come strinsero forte le mie quel giorno nel bosco, quando mi sorreggesti dopo essermi ferita ad una gamba.”
Riscrivere modificando il tempo
Se non vi appassiona questo tono da amore romantico e da saga cavalleresca, si può sempre decidere di attualizzare il racconto.
Per cui, Tristano e Isotta, possono diventare due adolescenti dei giorni nostri che, ad esempio, comunicano scambiandosi sms.
Che cosa riscrivere
La scelta è pressoché infinita.
Si può fare la riscrittura delle opere di Shakespeare, dei miti greci e latini, dei romanzi del Medioevo, fino ad arrivare alle opere dei giorni nostri.
Nulla ci vieta di pensare che Biancaneve sia una ragazza, piuttosto che una bambina, e che la matrigna gelosa abbia soltanto pochi anni più di lei.
Possiamo decidere di ambientare la storia nel nostro tempo e far scappare di casa Biancaneve, esasperata dalla cattiveria della matrigna.
I nani sono i protagonisti di un sensazionale numero di magia del circo in cui Biancaneve trova rifugio e lavoro come venditrice di zucchero filato.
Di notte i nani ospitano la ragazza in una tenda accanto al loro caravan full optional, e Biancaneve, per ricambiare, racconta loro le fiabe della buonanotte.
Poi, quando i nani si sono addormentati, Biancaneve prova segretamente a camminare sul filo.
Il circo è in tournèe e Biancaneve vive una vita spensierata e tranquilla.
Si accorge ben presto di avere talento come trapezista, per cui decide di rimboccarsi le maniche ed esercitarsi duramente.
Poco tempo dopo Biancaneve è divenuta un’abile acrobata e debutta riscuotendo un enorme successo.
Dopo qualche tempo il circo fa ritorno in città e la matrigna è catturata da un primo piano di Biancaneve su un cartellone pubblicitario.
Bella più che mai.
Quando i giornali annunciano che la giovane acrobata è stata ingaggiata come testimonial per un’importante campagna pubblicitaria, logorata dall’invidia per il successo e la ricchezza di Biancaneve, la matrigna decide di toglierla di mezzo facendo…
Beh, a voi il compito di completare lo schema per poi effettuare la riscrittura.
Buon divertimento!
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