Editing: come migliorare la qualità del tuo testo

Valorizzare un testo attraverso l’Editing

L’editing è la verifica di un testo finalizzata a:

– rimuovere incongruenze logiche, linguistiche e narrative.
– correggere errori
– uniformare lo stile
– conferire scorrevolezza, equilibrio e armonia al testo

Anche se scritto da un autore abile ed esperto, un testo che non è sottoposto all’editing da parte di un professionista navigato in materia di tecniche narrative, norme redazionali e, soprattutto, stili di scrittura, quasi sicuramente conterrà ingenuità, refusi, incoerenze che, inevitabilmente, potrebbero precluderne la pubblicazione di un libro, la sua buona riuscita e, perché no, il suo eventuale successo.

Per cui, dopo aver idealmente messo la parola “fine” al tuo testo, dopo averlo letto e riletto ed essere sicuro che non ci siano strafalcioni e che il tuo manoscritto esprima esattamente quanto è nelle tue intenzioni, prima di farlo valutare da una casa editrice, è bene farlo prima editare da un professionista esperto.

 

Perchè è importante la valutazione di un editor?

Che tu sia uno scrittore navigato o alle prese con il tuo primo libro, che si tratti di racconti o di un romanzo, è bene che tu sappia che qualsiasi testo necessita di un occhio terzo, di uno sguardo esterno capace di individuare limiti e punti deboli, e suggerire modifiche e soluzioni tali da fare in modo che possa esprimere appieno tutte le sue potenzialità.

Pertanto, è bene concentrarsi su questa parte di lavoro e comprendere appieno tutti i vantaggi che derivano dal fare un ottimo editing.

 

Tipologie di editing

Di criteri e modalità per classificare e distinguere i vari tipi di editing ne esistono tante.

Partiamo col dire che possiamo distinguere diversi tipi di editing:

a) editing stilistico (o formale)
b) editing contenutistico
c) editing strutturale
d) editing grafico

 

Editing stilistico

L’editing stilistico (o formale) è finalizzato al raggiungimento della piena correttezza sintattica e grammaticale di un testo.

Pertanto si procede alla correzione di errori riguardanti modi e tempi verbali, alla modifica di ripetizioni, ridondanze e termini impropri, alla chiarificazione di frasi ed espressioni articolate, alla definizione e uniformazione del testo in riferimento a precise soluzioni stilistiche.

 

Editing contenutistico

L’editing contenutistico riguarda il contenuto.
Questo lavoro di editing è volto ad imprimere un’accelerazione al ritmo laddove è lento, a potenziare i dialoghi, a meglio caratterizzare da un punto di vista psicologico e fisico personaggi poco definiti, a verificare la coerenza narrativa della trama e, dove opportuno, dell’intreccio.

 

Editing strutturale

Particolarmente fruttuoso nella redazione di manuali e saggi, l’editing strutturale ha lo scopo di conferire coerenza logica al testo riorganizzando temi, contenuti e capitoli e facendo emergere eventuali punti deboli e le soluzioni per migliorare.

 

Editing grafico

L’editing grafico si occupa di dare la migliore collocazione possibile al testo all’interno della pagina.
In dettaglio, rientra in questo tipo di editing: scegliere il formato della pagina, definire i margini, decidere il font, formattare paragrafi, sotto paragrafi e titoli, verificare la ripartizione dei capitoli, la correttezza del sommario o dell’indice e il posizionamento di immagini o illustrazioni nelle varie pagine.

Inoltre, relativamente alla complessità e allo spessore del lavoro di revisione, si distingue tra editing profondo ed editing leggero.

 

Editing profondo

L’editing profondo comprende tutte le tipologie di intervento sul testo appena indicate, dallo stile ai contenuti, dalla struttura alla grafica.

È un tipo di editing che esamina un testo in profondità eliminando ogni tipo di problema.

 

Editing leggero

L’editing leggero sintetizza quelle che sono le prerogative dell’editing stilistico (o formale) e dell’editing grafico.
È un tipo di tipo che lavora in superficie, ovvero non interviene ad alterare la struttura del testo e i contenuti, ma si limita a correggere lo stile, verificare la correttezza sintattica e grammaticale, a limare la forma, a curare la formattazione e l’impaginazione.

 

Servizio editing: quanto costa

Quando hai finito di scrivere il tuo libro e pensi che sia venuto il momento di sottoporlo all’occhio attento dell’editing, per i motivi che ti ho spiegato sopra e che spero tu abbia compreso appieno, quando contatti un professionista fatti spiegare esattamente il tipo di lavoro di editing che intende fare sul tuo libro.

Due gli indizi iniziali per capire se la persona che hai contattato è un professionista capace.

Prima di tutto, non ti accontentare di spiegazioni generiche sul lavoro che intende fare.

Si tratta del tuo libro, quindi è bene fare tutte le domande del caso e ricevere tutte le informazioni di cui hai bisogno, cosa che ti aiuterà a capire se la persona è effettivamente un professionista oppure no.

Inoltre, se a termine della vostra chiacchierata, ti presenta il suo listino prezzi, saluta e vai via.

Scappa da tutti coloro che ti fanno un preventivo del lavoro di editing senza neanche aver dato un’occhiata a quello che hai scritto.

Ogni manoscritto è in tutto e per tutto diverso da un altro.

Pertanto, ognuno di essi, necessita di un tipo e di un tempo di lavoro molto diverso.

L’editing da realizzare, infatti, dipende solo ed esclusivamente dalle caratteristiche del testo in questione.

Può accadere che il tuo testo sia scritto in maniera sufficientemente corretta, che necessiti soltanto di una buona correzione di bozze, o che invece sia carente quanto a stile o struttura, o da migliorare per quanto riguarda il profilo lessicale.

Come puoi facilmente capire, si tratta di aspetti molto diversi tra loro che richiedono modifiche altrettanto diverse che, a loro volta, richiedono tempi di realizzazione molto diversi.

Ragion per cui, i lavori di editing non possono avere mai lo stesso costo.

Di solito coloro che svolgono editing a costo fisso sono coloro che realizzano un editing leggero del testo.

Realizzare un editing leggero di un testo, attenzione, non vuol dire effettuare un tipo di lavoro superficiale, nel senso spregiativo del termine.

Ma se il tuo testo ha bisogno di interventi più profondi per esplodere appieno tutte le sue potenzialità, allora è inutile pagare per un lavoro che non migliora in maniera sostanziale e definitiva un testo.

Pertanto, se vuoi che il tuo testo faccia davvero un salto di qualità e avere reali possibilità che, giunto in casa editrice, possa essere seriamente preso in considerazione per un’eventuale pubblicazione, non c’è altra soluzione che affidarsi ad un editor professionista.

Il solo che saprà dirti quanti e quali interventi realizzare e, soprattutto, a che livello spingersi.

In ogni caso sarai sempre e soltanto tu, recepite le indicazioni e tutte le informazioni relative a modifiche e correzioni, a valutare quali apportare e quali invece no.

 

Self-editing: 5 consigli utili

Prima di contattare un professionista per l’editing del tuo manoscritto, può essere molto utile, una volta conclusa la fase di scrittura, realizzare un lavoro di self-editing, ovvero di auto revisione del tuo testo.

Bada bene: il self-editing non sostituisce il lavoro di editing vero e proprio che soltanto un editor capace può realizzare nel migliore dei modi.

Tuttavia è un lavoro di revisione e sistemazione molto utile e che, se svolto con attenzione e cura, può aiutarti a migliorare notevolmente il tuo testo e, di conseguenza, a risparmiare sui costi da sostenere per l’editing vero e proprio.

Prima di parlare di self-editing, di capire che cos’è e come si fa, è opportuno fare una breve ma doverosa digressione riguardo il processo creativo di un testo narrativo.

 

Il processo creativo di un testo narrativo

Il processo creativo di un testo narrativo è l’insieme dei fattori emotivi, intellettuali, culturali, narratologici, linguistici, procedurali, tecnici e creativi che presiedono e compartecipano alla stesura di uno scritto.

Tanti e vari, quindi, gli aspetti e le variabili che presiedono all’intero lavoro di scrittura di un testo.

Ragion per cui il processo creativo è un processo tanto articolato e complesso, quanto impossibile da riassumere o circoscrivere in una qualche formula o schema.

Il rischio sarebbe quello di semplificare un argomento assolutamente centrale quando si parla di scrittura creativa.
Premesso ciò, per semplice comodità espositiva relativamente all’editing, possiamo dire che, all’interno del processo creativo di un testo narrativo, è possibile distinguere due diverse fasi:

a) la fase di scrittura

b) la fase di riscrittura

 

La fase di scrittura

La fase di scrittura è l’intera fase in cui la storia passa dalla mente dell’autore alla pagina del quaderno o del monitor, per assumere la forma di testo scritto.

È questa la fase in cui lo scrittore si abbandona completamente e senza filtri alla propria ispirazione, asseconda in maniera diretta e spontanea il proprio sentire e lascia scorrere liberamente e incondizionatamente i propri pensieri, così come la sua fantasia glieli presenta.

Simile ad una persona che inizia a parlare a ruota libera.

È questa la fase in cui la storia, frase dopo frase, passaggio dopo passaggio, capitolo dopo capitolo, si sostanzia nella forma di testo finito.

 

La fase di riscrittura

La fase di riscrittura consiste nel riscrivere nuovamente il testo finito, il quale, dopo la prima stesura, è nulla più di una semplice bozza.

Il grande vantaggio di effettuare una riscrittura risiede nella possibilità di esplodere appieno tutti i nuclei narrativi rimasti inespressi, caratterizzare meglio i personaggi, migliorare la descrizione di spazi e ambienti, potenziare i dialoghi, limare sfumature e dettagli.

È questa l’operazione che permette al testo di assumere una propria identità.

Se la fase di scrittura è emotiva e passionale, quella di riscrittura è decisamente razionale e lucida.

Pertanto, lasciati avvolgere pienamente dalle fiamme dell’ispirazione, ma dopo intervieni sul testo con grande lucidità e distacco.

Di seguito 5 consigli per fare un buon lavoro di self-editing:

a) Lascia “sedimentare” il testo
b) Analizza un livello per volta
c) Leggi ad alta voce e sii critico
d) Scomponi il testo
e) Dai una forma diversa al testo

 

Lascia “sedimentare” il testo

Finito il lavoro di scrittura, ovvero la prima stesura, metti il testo nel cassetto e lascialo lì per un po’.

Seneca diceva che un testo deve sedimentare nove anni, prima di riprenderlo tra le mani e capire se ne vale la pena lavorarci.

Cosa voleva dire?

Voleva dire che, una volta scritto, un testo deve riposare e, con lui, anche il suo autore.

Beh, in effetti, nove anni sono davvero tanti.

In effetti, può bastare anche meno.

Per cui, finita la prima stesura, metti da parte il tuo manoscritto e per qualche mese dedicati ad altro.

Esci, incontra gente, guarda film, leggi qualche libro.

Ti servirà per uscire dalla storia che hai scritto, dai personaggi, dai dialoghi, dalle frasi, dal loop narrativo che ti ha avvolto durante la prima stesura.

La più grande difficoltà di realizzare un self-editing risiede nel fatto che, nel rileggere un testo, siamo portati a ricercare in esso quanto avevamo intenzione di dire e non quanto siamo stati in grado realmente di esprimere.

Il motivo di questo distacco è uscire fuori dal loop narrativo che ci ha avvolto.

Così facendo, quando dopo qualche mese riprenderai tra le mani il tuo manoscritto, potrai leggerlo senz’altro con occhi diversi e fare un’analisi decisamente più lucida e razionale.

 

Analizza un livello per volta

Parti dal generale per poi andare al particolare.

Fai anche più di una lettura se pensi sia opportuno per ognuno dei livelli da analizzare e apporta tutte le modifiche che ritieni necessarie.

Revisiona affrontando un livello alla volta e focalizza l’attenzione soltanto su quello.

Concluso questo, passa al livello successivo, via via verso quello più basso, limando i dettagli più profondi: dalla trama ai personaggi, dalla sintassi al linguaggio, fino a correggere, in ultima analisi, ortografia e punteggiatura.

 

Leggi ad alta voce e sii critico

Leggi il tuo testo a voce alta, con la dovuta intonazione e con la giusta espressività.

Se può esserti di aiuto, fai finta di essere ad un’ampia platea.

Fai particolare attenzione al ritmo delle frasi, ti sarà utile per migliorare la punteggiatura e la scorrevolezza del testo.

Inoltre, leggendo il tuo testo ad alta voce, rileverai errori come le rime alterne o le ripetizioni, un tipo di errore che talvolta può sfuggire anche agli occhi più allenati, ma non certo alle orecchie di chi ascolta.

Trovato un errore, dacci dentro senza pensarci su due volte.

Elimina, correggi, sostituisci.

Una parola, come una frase o un intero passaggio, se non ti convincono, cambiali senza problemi.

Non guardare alle parti da correggere o da tagliare come parti del testo da sacrificare.

Piuttosto, considera questo lavoro come un passaggio obbligato per dare al tuo testo la forma migliore.

 

Scomponi il testo

Leggere in maniera approfonditamente e continuativamente uno stesso testo può abbassare il livello di attenzione e ridurre la capacità di intercettare errori e apportare le dovute correzioni.

Ciò deriva dal fatto che, leggendo e rileggendo, si sa già cosa accade.

Una soluzione a questo inconveniente può essere quella di provare a scomporre il testo, ovvero leggerlo dalla fine all’inizio, dal capitolo finale a quello iniziale o anche scegliendo a caso i capitoli o le pagine da analizzare.

Quando lavori alla sistemazione della trama o dei capitoli può essere effettivamente più fruttuoso attenersi alla sequenza reale del testo.

Dopo aver effettuato un certo numero di letture e scendendo ad un livello di analisi più profondo, questo escamotage ti tornerà senz’altro molto utile.

In particolar modo se sei a caccia di errori di ortografia o di sintassi, scomporre il testo può risultare una soluzione vincente, in quanto ti farà esaminare le pagine per come sono scritte e non per come la mente se le immagina, avendole già precedentemente processate.

 

Dai una forma diversa al testo

Modifica la dimensione del carattere il tipo di font.

Così facendo ai tuoi occhi apparirà un testo inedito, da leggere con ritrovata concentrazione.

Leggendo e rileggendo, si introietta non soltanto il contenuto ma anche la forma.

Modificando i parametri relativi ad impaginazione e grafica, la sensazione è quella di avere davanti agli occhi un testo nuovo e gli errori saranno decisamente più evidenti.

Ti suggerisco di ricorrere a questo trucco nella fase finale del lavoro di editing, quando sei alle prese con errori di ortografia e refusi.

In buona sostanza quando stai per iniziare la correzione delle bozze.

Imparare a realizzare un buon self-editing ti aiuterà non soltanto ad affinare il tuo stile ma anche ad avere maggiore consapevolezza della tua scrittura.

Molto probabilmente, dopo il self-editing, il tuo testo non è ancora impeccabile, ma avrai senz’altro eliminato strafalcioni ed errori grossolani.

Allora, e soltanto allora, sarà venuto il momento di contattare un editor per realizzare il lavoro di editing vero e proprio.

 

(K R )

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